Logo UPO, Università del Piemonte Orientale
Main content
Argomento
Scienza e Ricerca

Leggere il DNA del tartufo bianco del Monferrato aiuterà a tracciarne la provenienza

Un progetto transdisciplinare di docenti UPO, in collaborazione con il "trifulau" Franco Novelli, mira a creare una banca dati di DNA per uno dei prodotti di eccellenza del territorio piemontese

Di Leonardo D'Amico

Data di pubblicazione

Franco Novelli esibisce alcuni esemplari di tartufo bianco
Franco Novelli esibisce alcuni esemplari di tartufo bianco

Vito RubinoMaurizio Aceto e Guido Linguadocenti dell’Università del Piemonte Orientale interessati da diverse prospettive all’ambito della tracciabilità dei prodotti, hanno messo a punto un progetto per certificare l’origine di uno dei “prodotti per eccellenza” del territorio piemontese: il tartufo. Negli ultimi anni il turismo sta puntando sempre più su percorsi esperienziali che affiancano alle bellezze del territorio la gastronomia e la cultura: in tempi di perdita di identità per la globalizzazione c'è una richiesta crescente di conoscenza delle popolazioni locali, delle tradizioni e dei gusti dei luoghi visitati.

Grazie anche a questa tendenza il Monferrato ha ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di “patrimonio mondiale dell’umanità” per il paesaggio vitivinicolo straordinario delle sue colline, modellate dalla mano dell’uomo. Il territorio ha, però, molte altre eccellenze che meritano di essere a loro volta conosciute e valorizzate in quanto potenziale volano di iniziative di incoming turistico di grande importanza: fra queste c'è anzitutto il tartufo bianco di qualità.

I documenti storici scovati dal noto ristoratore Franco Novelli di Alice Bel Colle, grande appassionato di tartufi, “trifulau” e ispiratore, insieme ai docenti UPO, di questa iniziativa, segnalano come già nel Settecento il Monferrato inviasse al Re “un rubbo” dei propri tartufi bianchi, unità di misura esclusivamente nota nel territorio e pari a ben 8 chili e 230 grammi. Se alla corte sabauda tanto bastava per gradire il generoso omaggio della nostra terra, oggi, in tempi di globalizzazione dei mercati e di crescente timore per le frodi riguardanti l’origine dei prodotti, i consumatori chiedono garanzie: l’alto valore del tartufo bianco pregiato e la sua eccezionalità devono essere accompagnati dalla certezza sull’origine. Questo dato, infatti, non è per nulla scontato: la filiera si è sempre basata sulla fiducia verso cavatori e commercianti, non essendo fino ad ora disponibili altri mezzi di verifica della provenienza del prodotto.

La situazione potrebbe, tuttavia, cambiare in tempi brevi. I professori Vito Rubino del Dipartimento di Studi per l’economia e l’impresa (DISEI), Guido Lingua e Maurizio Aceto del Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica (DISIT) dell'Università del Piemonte Orientale, raccogliendo un appello dei sindaci dei piccoli comuni dell’Alto Monferrato, hanno messo a punto un progetto che punta alla tracciabilità analitica del prodotto e all’eliminazione dei dubbi circa la provenienza del tartufo.

«Si tratta di un passo in avanti fondamentale per la filiera — commenta Vito Rubino, docente di diritto alimentare e dell’Unione europea all'UPO —. Grazie a questo studio sarà possibile individuare l’impronta digitale del territorio nel prodotto, e tutto ciò attraverso la creazione di una banca dati del DNA dei tartufi del Monferrato e l'analisi di microelementi chimici caratteristici delle tartufaie naturali della zona. In questo modo il Monferrato potrebbe rispondere all’appello lanciato dal piano di filiera del Ministero delle Politiche Agricole del 2017, in cui i territori venivano invitati a investire sull’autenticazione e sulla tracciabilità dei propri prodotti.»

«Il progetto è davvero ambizioso — conferma Maurizio Aceto —; allo stato attuale in letteratura non sono noti altri prodotti simili che possano offrire risposte scientifiche di questo tipo alla domanda di certezza su qualità e origine.»

Il territorio, insomma, punta sulla propria identità per fare sistema: lo ha compreso molto bene un nucleo di sindaci dei comuni dell’Alto Monferrato, guidati dal sindaco di Alice Bel Colle, arch. Gianfranco Martino. Il gruppo ha subito risposto positivamente all'appello dell’UPO, dichiarandosi disponibile a finanziare la fase iniziale di verifica analitica della provenienza dei prodotti, e i promotori sperano che a queste prime adesioni seguano nuove dimostrazioni di interesse.

«Dobbiamo credere nelle nostre potenzialità per rilanciare il nostro territorio — ha detto il sindaco Martino —. Abbiamo bisogno di un veicolo comune che consenta di aggregarci attorno a un’idea di qualità, genuinità, autenticità. Per questo sin d'ora propongo a Tutti i miei colleghi sindaci del Monferrato di incontrarci pubblicamente il 25 febbraio per condividere questa progettualità fondamentale per il nostro territorio.»

    Ultima modifica 8 Agosto 2022

    Leggi anche

    Il presidente Mattarella ospita Fondazione AIRC per aprire “I giorni della ricerca”. Testimonial il ricercatore UPO Alessio Menga

    Lunedì 28 ottobre, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è tenuta al Palazzo del Quirinale l’annuale cerimonia dedicata a I Giorni della Ricerca di Fondazione AIRC, appuntamento che dal 1995 informa l’opinione pubblica sui progressi della ricerca oncologica per la prevenzione, diagnosi e cura del cancro, e coinvolge i cittadini alla donazione per sostenere il lavoro di seimila ricercatori.

    Argomento
    Scienza e Ricerca

    Data di pubblicazione 29 Ottobre 2024

    I giorni della ricerca 2024

    Un filo rosso che unisce Intelligenza artificiale e insegnamento: a Vercelli un incontro per esplorare le potenzialità e le sfide

    Il seminario è stato promosso dal Centro di Ricerca Interdipartimentale sull'Intelligenza Artificiale dell'Università del Piemonte Orientale e dal Teaching and Learning Center - Centro per la Didattica Innovativa e mira a consolidare le competenze sul tema del machine learning.

    Argomento
    Scienza e Ricerca

    Data di pubblicazione 25 Ottobre 2024

    Susanna Sacassani, Pier Cesare Rivoltella, Roberto Basili

    Premi e riconoscimenti ai ricercatori UPO al secondo Congresso Internazionale sul Cancro ICSC 2024

    Il congresso si è svolto dal 12 al 14 ottobre a Baia di Nora (Cagliari), organizzato dal professor Ciro Isidoro. Relatori in rappresentanza di 22 istituzioni di ricerca si sono confrontati sulle conoscenze attuali sulla biologia e patologia cellulare del cancro e sulle applicazioni cliniche di tali conoscenze. Numerosi i riconoscimenti per le ricercatrici e i ricercatori UPO.

    Argomento
    Scienza e Ricerca

    Data di pubblicazione 22 Ottobre 2024

    Il prof. Ciro Isidoro durante la cerimonia di apertura

    Un complesso intervento chirurgico per tumore al polmone è stato condotto con successo al “Maggiore della Carità” di Novara

    Il professor Ottavio Rena, docente di Chirurgia toracica al DISS e direttore della SCDU di Chirurgia toracica al "Maggiore della Carità", ha utilizzato una rara tecnica di chirurgia toracica utilizzata per la prima volta in Piemonte e solo altre 9 volte in Italia per una patologia tumorale.

    Argomento
    Scienza e Ricerca

    Data di pubblicazione 21 Ottobre 2024

    Il professor Ottavio Rena