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Edoardo Tortarolo nominato presidente del Comitato scientifico della Fondazione Einaudi

La biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi conserva e mette a disposizione degli studiosi circa 270.000 volumi e 3800 riviste scientifiche. «Il Comitato Scientifico — secondo il nuovo Presidente — si troverà di fronte a sfide elettrizzanti per dare un adeguato supporto alle necessità degli studiosi nei diversi stadi della loro carriera.»

Di Leonardo D'Amico

Data di pubblicazione

Edoardo Tortarolo
Il professor Edoardo Tortarolo

credits © UPO/Archivio di Ateneo

Edoardo Tortarolo è il nuovo presidente del Comitato scientifico della Fondazione Einaudi. Professore ordinario di Storia moderna presso il Dipartimento per lo Sviluppo sostenibile e per la transizione ecologica (DISSTE) dell’Università del Piemonte orientale, Edoardo Tortarolo è stato Fulbright Distinguished Lecturer in Italian History e Visiting Professor alle università di Lipsia e Friburgo, in Germania, e alla Northwestern University, nello stato di Illinois negli Stati Uniti. È stato membro dell’Institute for Advanced Study di Princeton; è socio dell’Accademia delle Scienze di Torino ed è membro della Giunta Centrale degli Studi Storici. Durante la sua carriera accademica ha presieduto la Facoltà di Lettere e Filosofia (divenuta Dipartimento di Studi umanistici dopo la riforma del sistema universitario) tra il 2001 e il 2005 e oggi è delegato del Rettore per le Relazioni internazionali.

Professor Tortarolo, la Fondazione che presiede da alcuni giorni è sinonimo di cultura, un esempio di come si deve conservare il passato attualizzandolo e mettendolo a disposizione della collettività.

«La Fondazione Luigi Einaudi costituisce un patrimonio inestimabile di sapere, di esperienze intellettuali, di legami personali anche internazionali, di progetti di studio, di realizzazioni che ha attraversato un lungo periodo di tempo, rinnovandosi e rilanciandosi anche nei momenti di difficoltà. Oggi si avvia a compiere sessant'anni, essendo stata istituita nel 1964. Da allora, e soprattutto dal suo insediamento a Palazzo d’Azeglio nel cuore di Torino nel 1970, ha svolto un insostituibile ruolo nella promozione degli studi avanzati nelle scienze economiche e storiche, in piena assonanza con il lascito intellettuale di Luigi Einaudi, non solo il primo presidente della Repubblica eletto dal nuovo Parlamento, ma anche professore universitario, storico, economista, commentatore pubblico e bibliofilo raffinatissimo. La Fondazione che porta il suo nome è stata costruita intorno alla sua biblioteca privata di testi settecenteschi e ottocenteschi.»

Quale sarà il suo compito nelle dinamiche di trasformazione della Fondazione?

«Il Comitato Scientifico che ho l’onore di presiedere da quest’anno si troverà di fronte a sfide elettrizzanti. Ne cito solo due. La funzione di una biblioteca specialistica di avanguardia si è trasformata dagli anni sessanta radicalmente: si dovrà creativamente inventare un futuro adeguato alle necessità degli studiosi nei diversi stadi della loro carriera. La Fondazione Luigi Einaudi ha sempre sostenuto i giovani studiosi con un programma di borse di studio ben prima dell’introduzione in Italia del dottorato di ricerca: rinnovare nelle modalità e rendere efficace una stretta collaborazione con le università del territorio piemontese sarà certamente uno dei punti che impegneranno il Comitato Scientifico nei prossimi tre anni.»

Oggi la biblioteca della Fondazione Einaudi conserva e mette a disposizione degli studiosi circa 270.000 volumi e 3800 riviste scientifiche, conservati in sale di consultazione di grande bellezza e comodità.

    Ultima modifica 23 Gennaio 2023

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