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La ricerca conferma: l’origine del tartufo bianco pregiato dell’Alto Monferrato è tracciabile al 100%
Grazie alle ricerche svolte nei laboratori UPO è ora possibile tracciare in maniera analitica e inequivocabile la provenienza e l’origine dei Tartufi bianchi pregiati dell'Alto Monferrato, con ricadute potenzialmente enormi per i comuni del territorio che potranno dare forte impulso a programmi di turismo enogastronomico dedicati a una platea internazionale. La ricerca promette di avere effetti importanti anche sul valore commerciale di questa particolare tipologia di tartufo.
Di Redazione
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credits © UPO/Archivio di Ateneo
Sabato 23 novembre 2024, nella splendida cornice dell'Auditorium Trinità di Nizza Monferrato, sono stati presentati i risultati delle attività di ricerca svolte dai professori Vito Rubino (DISSTE), Guido Lingua (Direttore del DISIT) e Maurizio Aceto (DISSTE) nell'ambito del progetto sulla tracciabilità analitica del Tartufo bianco pregiato dell’Alto Monferrato.
L'evento era molto atteso, tanto che la sala si è subito presentata gremita di Sindaci del territorio, cittadini e autorità pubbliche come il Presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti Giampaolo Coscia, la segretaria generale Roberta Panzeri, gli onorevoli Riccardo Molinari e Andrea Giaccone nonché i consiglieri regionali Marco Protopapa e Fabio Isnardi, oltre, naturalmente, al sindaco di Nizza e vicepresidente della provincia di Asti Simone Nosenzo.
Il progetto aveva come obiettivo la verifica di fattibilità di un metodo analitico per individuare l’origine dei Tartufi bianchi pregiati dell'Alto Monferrato, prodotto simbolo del territorio e potenziale volano di un'economia locale basata su un turismo di qualità, lento e altospendente, ideale per rilanciare il territorio valorizzandone l'indubbia bellezza ambientale, paesaggistica, artistica e culturale.
Dopo alcune relazioni introduttive tenute dalla dott.ssa Maria Cesarina Abete dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e dal noto medico nutrizionista dott. Marco Missaglia, è stato dapprima presentato il risultato degli studi svolti dal dott. Marco Guidi in materia di applicazione della blockchain alla filiera del tartufo (nell'ottica della creazione di un marchio collettivo locale); quindi il prof. Guido Lingua ha illustrato quanto scoperto con le due linee di approfondimento dedicate all'analisi del DNA dei tartufi bianchi pregiati e dei cosiddetti “lantanidi”, ossia componenti chimici del terreno rinvenibili anche nei tartufi locali. I risultati di laboratorio hanno consentito di identificare in maniera netta i prodotti locali distinguendoli da quelli di altra provenienza, dando vita a un metodo di tracciabilità analitica utile per assicurare al consumatore trasparenza e certezza sull'origine di questo prodotto unico del Monferrato.
«Si tratta di una scoperta davvero ragguardevole – spiega il professor Vito Rubino – soprattutto se si considera l’elevatissimo valore dei tartufi bianchi pregiati (spesso battuti a migliaia di euro nelle aste internazionali) e l'oggettiva difficoltà di tracciare la filiera, caratterizzata dall’esigenza dei cavatori di tenere riservate le località in cui i tartufi sono stati rinvenuti. Attraverso questa metodica il Tartufo bianco pregiato dell'Alto Monferrato potrà essere accompagnato sul mercato da una garanzia aggiuntiva, che ne aumenterà il valore rendendolo ancor più visibile e ricercato anche a livello internazionale. L'idea di fondo è, infatti, costituire un vero e proprio “cru” nel più ampio contesto del tartufo piemontese, celebre ormai in tutto il mondo e ricercatissimo dalla gastronomia internazionale.»
I Sindaci del territorio potranno, dunque, dare vita a iniziative di turismo enogastronomico di elevatissimo profilo, attraendo nei Comuni dell'Alto Monferrato che hanno partecipato all'iniziativa flussi importanti di consumatori, ristoratori e amanti del prodotto, alla ricerca dell'autenticità e della qualità uniche che il nostro territorio può offrire.
La giornata si è conclusa in un clima di festa con l'ex-ciclista Beppe Saronni e il giornalista e scrittore Beppe Conti, premiati come testimonial 2024, nonché l'esposizione di un magnifico tartufo bianco di 450 grammi rinvenuto nel territorio dell'Alto Monferrato, pronto per varcare il confine come ambasciatore del territorio nel mondo: è stato, infatti, già acquistato da un locale di Parigi per essere servito con i piatti tipici della nostra tradizione a ulteriore testimonianza di un connubio fra storia, cultura e gusto di straordinario successo.
Ultima modifica 11 Dicembre 2024
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