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UPO mette a disposizione dei micologi la conoscenza maturata nel progetto di tracciabilità del tartufo bianco monferrino
Martedì 23 gennaio il professor Vito Rubino (DISSTE) ha inaugurato a Torino il corso di aggiornamento dedicato ai micologi organizzato dalla Regione Piemonte presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. La tracciabilità del tartufo bianco dell’Alto Monferrato è inserita nelle attività dello Spoke 3 dell’ecosistema NODES.
Di Leonardo D'Amico
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credits © Archivio UPO
Martedì 23 gennaio 2024 il professor Vito Rubino, del Dipartimento per lo Sviluppo sostenibile e per la transizione ecologica (DISSTE) ha inaugurato il corso di aggiornamento dedicato ai micologi organizzato dalla Regione Piemonte presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta (sede di Torino). Il Docente ha illustrato ai partecipanti il progetto per la tracciabilità analitica e la valorizzazione del tartufo bianco pregiato dell'Alto Monferrato nonché le sue ricadute in termini di turismo e di promozione del territorio. All’incontro ha preso parte anche Franco Novelli, presidente della ATS dei Comuni del Monferrato che ha promosso la ricerca e che intende valorizzarne i risultati futuri.
L’idea progettuale legata alla tracciabilità del tartufo bianco pregiato dell’Alto Monferrato – che vede impegnati anche i professori Guido Lingua del Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica e Maurizio Aceto del DISSTE – è inserita nelle attività dello Spoke 3 dell’ecosistema Nodes (Nord Ovest Digitale e Sostenibile, Spoke 3 Turismo e cultura) in quanto capace di offrire concrete chance al territorio di valorizzare le proprie eccellenze agroalimentari insieme con il turismo di qualità generato dall'esperienza gastronomica dei prodotti tipici.
Il professor Rubino ha ripercorso le tappe che hanno portato all’idea progettuale ossia l’identificazione del tartufo bianco pregiato (Tuber Magnatum Pico) come prodotto simbolo del territorio dell'Alto Monferrato e driver di un turismo di qualità; la problematica della presenza sul mercato di una certa quantità di prodotti di provenienza ignota spesso commercializzati come tartufi piemontesi o locali; la necessità, infine, di assicurare al consumatore, oggi sempre più attento a tracciabilità e autenticazione dei prodotti agroalimentari, certezze sull’origine e la qualità dei tartufi dell’Alto Monferrato.
«A queste esigenze – ha sottolineato il professor Rubino nel suo intervento – il progetto intende fornire risposta con la messa a punto di un metodo scientifico per garantire la qualità, l'autenticità e l'origine dei tartufi bianchi pregiati dell'Alto Monferrato, e, così, assicurare anche lo strumento fondamentale per il lancio di adeguate politiche di valorizzazione del territorio. Le ricerche sono attualmente ancora in corso, ma già all'esito della prima campagna di acquisizione e analisi di campionature nazionali ed estere è stato possibile verificare una notevole rispondenza delle metodiche testate alle aspettative progettuali.»
Ultima modifica 24 Gennaio 2024
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