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Un ponte tra la Cina e Novara per migliorare la riabilitazione respiratoria dei malati di COVID-19
La Struttura di Medicina fisica e riabilitativa del "Maggiore" di Novara diretta da Carlo Cisari (UPO) collabora con gli esperti della Guangzhou Medical University, autori delle linee guida riabilitative più seguite a livello internazionale
Di Leonardo D'Amico
Data di pubblicazione
Da marzo 2020 Italia e Cina collaborano nel campo della riabilitazione dei pazienti che hanno contratto il virus SARS-CoV-2. La Struttura Complessa di Medicina fisica e riabilitativa diretta dall'Università del Piemonte Orientale presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria "Maggiore della Carità" di Novara (professori Carlo Cisari, direttore della SC, e Marco Invernizzi, Dipartimento di Scienze della salute UPO), infatti, ha instaurato una stretta collaborazione scientifica con il professor Zheng Zeguang, responsabile del centro per le malattie respiratorie del First Affiliated Hospital della Guangzhou Medical University, autore delle linee guida cinesi per la gestione delle problematiche respiratorie dei pazienti COVID-19. Queste linee guida, ad oggi, rappresentano le principali indicazioni scientifiche a livello internazionale per l’approccio riabilitativo di questi pazienti.
Il protocollo riabilitativo per i pazienti COVID-19 del professor Zheng Zeguang ha carattere misto, respiratorio e motorio, e l'autore lo ribattezzato '4S' (simple, safe, save and satisfactory). Questo approccio molto pragmatico è risultato semplice e sicuro, applicabile in qualunque setting, da quello ospedaliero a quello domiciliare, e poco dispendioso in termini sia di personale che di dispositivi: da qui le 4S. «Il protocollo – spiegano i docenti UPO – prevede, inoltre, un'applicazione, con i dovuti adattamenti, dal paziente in fase acuta fino al post dimissione, favorendo il recupero soprattutto nei pazienti provenienti dalle terapie intensive e sub-intensive, sottoposti quindi a periodi prolungati di ventilazione assistita.»
La collaborazione tra UPO e la Guangzhou Medical University verte su un confronto e uno scambio attivo riguardo l’esperienza clinica cinese nella gestione dei pazienti COVID-19, sia in fase acuta sia, soprattutto, cronica. Inoltre mira allo sviluppo di progetti di ricerca comuni volti a comprendere le sequele dell’infezione da COVID-19 per migliorare la performance respiratoria e sistemica di questi pazienti e accelerarne la dimissione e la guarigione.
Nella cooperazione internazionale è coinvolto anche il professor Andrea Aliverti, professore ordinario di Bioingegneria Elettronica e Informatica del Politecnico di Milano, esperto internazionale di bioingegneria dell’apparato respiratorio e valutazione funzionale polmonare strumentale sensorimetrica.
«In questi scambi di esperienze scientifiche e cliniche su un argomento ancora oggi molto complesso e ricco di incognite – spiega il professor Cisari – abbiamo potuto apprezzare l’eccezionale disponibilità alla collaborazione del colleghi dell’Università cinese e la loro competenza tecnica.»
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Ultima modifica 22 Agosto 2022
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