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Riconoscere e catalogare l'opera d'arte. A Varallo un'immersione nel patrimonio artistico per gli studenti del DISUM

Il Dipartimento di Studi umanistici UPO è 'ente schedatore' del Mibact. Grazie a uno speciale protocollo di sicurezza le attività si sono svolte in presenza.

Di Leonardo D'Amico

Data di pubblicazione

laboratorio Varallo
Gli studenti del DISUM a Varallo

Quattro studentesse del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università del Piemonte Orientale (DISUM) hanno avuto il privilegio di lavorare da vicino su parte del patrimonio artistico conservato a Varallo (VC) e di imparare a catalogarne con accuratezza le caratteristiche estetiche e formali. È successo tra il 4 e il 5 agosto scorsi, presso la Pinacoteca di Varallo-Palazzo dei Musei di Varallo Sesia, durante il ‘Laboratorio di riconoscimento, schedatura e catalogazione delle opere d’arte’ tenuto da Patrizia Zambrano, professore di Storia dell’Arte moderna, nell’ambito delle attività didattiche curricolari del DISUM.

La parte pratica del ‘Laboratorio’ permette agli studenti di entrare in diretto contatto con le opere d’arte e di verificare le conoscenze acquisite a lezione, attraverso la redazione di una vera e propria scheda catalografica, in formato SigecWEB-ICCD. Questa forma di didattica è prevista e favorita anche in relazione al fatto che il DISUM è nel ristretto numero di dipartimenti universitari, in Italia, a cui l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i beni e le attività culturali ed il turismo ha concesso la prestigiosa qualifica di ‘Ente schedatore’ ICCD-MIBACT.

Il ‘Laboratorio’ si è tenuto in presenza grazie alla predisposizione di uno speciale protocollo che ha previsto l’adozione di tutte le necessarie misure di sicurezza e che è stato preventivamente concordato con la Direzione della Pinacoteca di Varallo e con il Prorettore UPO, professor Roberto Barbato. Al ‘Laboratorio’ hanno partecipato Maria Luisa Gentile, Martina Salvo, Dalila Siri, iscritte al secondo anno del corso di laurea magistrale in Filologia moderna classica e comparata, e Sara Andreoletti, iscritta al terzo anno del corso triennale in Lettere. A loro si è aggiunto come osservatore Umberto Lorini (Lettere) e, in qualità di tutor, la dottoressa Elisabetta Accornero e, in via straordinaria, la professoressa Donata Minonzio, curatrice della collezione di disegni della Pinacoteca nonché membro del Consiglio della Società d’Incoraggiamento allo studio del disegno e di conservazione delle opere d’arte in Valsesia – Onlus e Presidente della Società valsesiana di Cultura. Le due tutor hanno garantito l’accesso alle risorse digitali della Pinacoteca tramite due PC messi a disposizione ed inoltre la consultazione degli inventari cartacei.

Gli studenti hanno lavorato su quattro opere precedentemente selezionate: una complessa Natura morta con fiori già nella collezione d’Adda Salvaterra, un ovale con Carlo Borromeo in preghiera con il Crocifisso, proveniente dall’ex Oratorio di San Carlo di Varallo, derivazione parziale dalla Pala di Sabbia di Tanzio da Varallo, un secondo ovale con San Mauro, già nella chiesa varallese di Santa Maria delle Grazie, che ha rivelato interessanti modifiche di formato, una deliziosa Giuditta su piccola tavola, attribuita a Charles Le Brun (1619-1690) e donata alla Pinacoteca nel 1950.

Oltre allo svolgimento dell’attività di catalogazione, nelle due giornate si sono tenuti alcuni approfondimenti mirati: un sopralluogo ai depositi della Pinacoteca, con illustrazione della loro strutturazione e funzione, una visita a parte delle collezioni, preceduta da una lezione introduttiva del Direttore, dottoressa Paola Angeleri, una visita al Museo Calderini, con il Conservatore, dottoressa Marta Coloberti, una breve visita al Sacro Monte e una visita allo studio di restauro De Dominici dove sono state presentate alcune tecniche diagnostiche fotografiche volte a individuare materiali costitutivi e tecniche esecutive delle opere d’arte.

Il ‘Laboratorio’ si inserisce nel quadro della convenzione di ricerca e didattica in atto con la Pinacoteca di Varallo-Palazzo dei Musei. Tale convenzione ha visto, negli ultimi anni, lo svolgersi di attività di ricerca e la messa a punto di una comune progettualità scientifica tra Pinacoteca di Varallo e DISUM-UPO di cui l’istituzione varallese è un rilevante interlocutore territoriale.

    Ultima modifica 26 Agosto 2022

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