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Doppio trapianto in 24 ore per il team di Nefrologia dell'AOU di Novara

Il gruppo diretto dal prof. Vincenzo Cantaluppi ha eseguito con successo un doppio trapianto in 24 ore su una madre e un figlio affetti dalla stessa patologia, la Sindrome di Alport. Il lavoro di squadra ha coinvolto anche la struttura di Urologia diretta dal prof. Alessandro Volpe e quella di Chirurgia vascolare diretta dalla dott.ssa Carla Porta.

Di Stefano Boda

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Doppio trapianto di rene a Novara
Doppio trapianto di rene a Novara

credits © 123rf/uniupo

A distanza di 24 ore presso la Struttura Complessa di Nefrologia del'AOU "Maggiore della Carità" di Novara, diretta dal prof. Vincenzo Cantaluppi (UPO), è stato eseguito un duplice trapianto su una madre e un figlio, affetti dalla stessa malattia genetica. Un lavoro di équipe che ha coinvolto anche la Struttura di Urologia (diretta dal prof. Alessandro Volpe) e quella di Chirurgia vascolare (diretta dalla dott.ssa Carla Porta).

Madre e figlio erano affetti da Sindrome di Alport, una patologia dovuta a un difetto di una proteina del collageno, che causa un’alterazione dei glomeruli, le strutture di filtrazione dei reni. Quando la loro funzione risulta danneggiata, occorre sostituirla con la dialisi, o meglio ancora con un trapianto.

Non è raro quindi che la stessa malattia genetica sia presente in più familiari; decisamente inconsueto è che il trapianto arrivi a distanza di poche ore. Prima il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (CRT) ha raccolto da una rianimazione di un ospedale piemontese la segnalazione di un potenziale donatore deceduto a seguito di un trauma della strada, che, dopo i test di compatibilità effettuati dall’Immunogenetica delle Molinette, risultava idoneo proprio per il giovane paziente.

Neanche a distanza di 24 ore, il CRT raccoglieva un’altra segnalazione di un altro donatore, deceduto a seguito di emorragia cerebrale in un altro ospedale del Piemonte; effettuati i test, è risultato compatibile con la madre.

«Così, a distanza di poche ore, mamma e figlio si sono ritrovati entrambi presso il Centro trapianti renali dell’AOU – afferma il prof. Cantaluppi - Entrambi stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente».

 

(Fonte: Ufficio Stampa AOU Maggiore della Carità)

 

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v. cantaluppi

v. cantaluppi Vincenzo Cantaluppi © Archivio UPO

    Ultima modifica 13 Settembre 2023

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