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Scienza e Ricerca

UPO e “Alma Mater” insieme per il master sulle Biobanche di ricerca nell’ecosistema scientifico

Il Master di I livello è attivato come titolo congiunto su proposta del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna in collaborazione con il Dipartimento Di Medicina traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale. Il Master è unisce le competenze della Biobanca di Patologie dell'Istituto Tumori della Romagna IRST IRCCS di Meldola e della Biobanca di popolazione UPO.

Di Redazione

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Le biobanche di ricerca nell'ecosistema scientifico
Le biobanche di ricerca nell'ecosistema scientifico

credits © UPO

In virtù della sempre più rilevante crescita internazionale del sistema delle biobanche di ricerca e della centralità della biobanca nell’avanzamento scientifico, è necessario disporre di personale formato ai diversi aspetti di qualità e riproducibilità della ricerca basata sul biobancaggio. Il master “Le biobanche di ricerca nell’ecosistema scientifico” (sito Web) è stato progettato da Università di Bologna e Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con BBMRI.it e con IRST, che ha messo a disposizione la competenza del suo ufficio formazione.

Il master intende sviluppare le competenze necessarie alla realizzazione, gestione, monitoraggio di campioni e attrezzature nonché alle sfide del biobancaggio nell’ambito di una ricerca responsabile e innovativa. Il master fornisce competenze approfondite sulle diverse tipologie di biobancaggio, coprendo sia i modelli più consolidati e centrali per il progresso della ricerca (come le biobanche di patologia e di popolazione), sia le frontiere più innovative del settore, come il biobancaggio di organoidi e cellule staminali pluripotenti indotte (iPS).

La Pianificazione didattica del Master è stata effettuata avvalendosi della competenza dell’Ufficio formazione dell'IRST e seguendo i suggerimenti del personale che opera in BBMRI (Nodo Nazionale della Infrastruttura di Ricerca Europea delle Biobanche e delle Risorse BioMolecolari).

Il corpo docente, con esperienza specifica in questi ambiti, guiderà gli studenti nell’apprendimento delle migliori pratiche per la conservazione e la gestione dei campioni biologici complessi, con una particolare attenzione agli sviluppi tecnologici più recenti e alle applicazioni in ambito clinico e di ricerca, nonché alle implicazioni di tipo etico-legale. 

Dal punto di vista manageriale, il percorso formativo include moduli specifici dedicati all’aspetto gestionale di una biobanca, fornendo competenze per la pianificazione strategica, la gestione delle risorse umane e materiali, e la sostenibilità economica delle strutture. Verranno anche approfondite le capacità di leadership necessarie per dirigere team multidisciplinari, garantendo l’efficace funzionamento delle biobanche in un contesto globale e in continua evoluzione. 

Questo master innovativo, progettato da UPO e UNIBO e sostenuto da BBMRI, è destinato a formare i nuovi professionisti del biobanking, fornendo loro gli strumenti per progettare e gestire una biobanca e sostenere una ricerca di alta qualità scientifica ed etica. Grazie all'expertise dei suoi docenti e della UPO Biobank, UPO offrirà il suo know-how sia in ambiti tradizionali, come il biobancaggio di popolazione, sia in settori innovativi, come il biobancaggio di organoidi. Con il sostegno del 'Young Researcher Award' (PNRR Strengthening BBMRI), gli studenti avranno la possibilità di svolgere un tirocinio altamente formativo presso una delle biobanche BBMRI e di partecipare alla Europe Biobank Week 2025.

Le competenze acquisite potranno essere spese presso biobanche, centri di ricerca medica o ricerca di base, CRO, aziende farmaceutiche e/o diagnostiche che progettino ricerca basata sul biobancaggio.

Comitato Scientifico:

  • Monica Forni: Direttrice, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Bologna;
  • Lorenzo Montanaro: Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Bologna;
  • Elisabetta Poluzzi: Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Bologna;
  • Daniela Capello: Dipartimento di Medicina traslazionale, Università del Piemonte Orientale;
  • Valentina Ancarani: Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori;
  • Marialuisa Lavitrano: BBMRI.it

 

    Ultima modifica 21 Ottobre 2024

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