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Si è insediato l’Osservatorio regionale sul personale sanitario. Centrale il ruolo delle università
È stata siglata il 14 luglio, nel nuovo Palazzo della Regionale a Torino, l’intesa sul piano straordinario che porterà all’assunzione di duemila unità di personale sanitario entro la fine del 2024. La Regione ha garantito lo stanziamento di risorse aggiuntive per 175 milioni di Euro. UPO e Università di Torino giocheranno un ruolo chiave all’interno dell’Osservatorio e sono previste importanti novità relative ai medici specializzandi per colmare la mancanza di personale.
Di Redazione
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Il 14 luglio 2023, a Torino nel nuovo Palazzo della Regione Piemonte, si è insediato ufficialmente l’Osservatorio sul personale sanitario, coordinato dalla Regione e composto dalle organizzazioni sindacali del comparto (Fp-Cgil, CISL-Fp, Uil-Fpl, Fials, Nursind, Nursing Up, in rappresentanza in particolare di infermieri, oss, tecnici e amministrativi, e della dirigenza medica Anaao, Cimo, Fassid, Fvm, Aaroi Emac, Anpo, Fesmed, Cigl medici, Cisl medici e Uil medici), accanto ad Azienda zero, Aziende sanitarie regionali, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale.
L’Osservatorio si riunisce a cadenza mensile per il monitoraggio continuo del trend occupazionale del personale in sanità e l’analisi e l’avanzamento degli obiettivi occupazionali. Il primo atto è stato la sigla del protocollo d'intesa per l’attuazione del piano straordinario per il personale sanitario, con il quale la Regione garantirà risorse aggiuntive (175 milioni di Euro entro la fine del 2024) per 2.000 assunzioni.
«Questo Osservatorio è la dimostrazione concreta del metodo con il quale vogliamo ricostruire la nostra sanità dopo la pandemia, ma soprattutto dopo troppi anni in cui sulla sanità, sulle sue donne e sui suoi uomini, si è smesso di investire – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio –. È un percorso lungo e complesso che abbiamo iniziato in maniera condivisa proprio con coloro che sono ogni giorno in prima linea. La Regione torna a fare programmazione e investe risorse straordinarie per finanziare un piano di assunzioni che ha l’obiettivo di potenziare e sostenere le migliori cure per i cittadini e una sanità d’eccellenza quale è quella del Piemonte».
«L'intesa di oggi è un passo fondamentale per la programmazione delle assunzioni del personale sanitario. Un tema sul quale siamo fortemente impegnati anche a livello nazionale: come Regioni presenteremo una proposta di legge di iniziativa regionale che vincoli la spesa sanitaria al 7,5% del Pil – ha spiegato l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi –. Le assunzioni in Piemonte previste entro il 2024 con un investimento di 175 milioni, e gli investimenti per centinaia di milioni che abbiamo già effettuato nell’ammodernamento delle apparecchiature tecnologiche per migliorare l’efficienza, servono per dare risposte adeguate a un bisogno di sanità che è sempre crescente: il Piemonte ha una popolazione anziana, con pazienti cronici e la domanda di sanità è destinata ad aumentare. La costituzione dell’Osservatorio è un momento importante in un percorso di collaborazione con le organizzazioni sindacali, le Aziende sanitarie, Azienda zero e con gli Atenei ed è un’ulteriore dimostrazione che per la Regione la governance della sanità deve rimanere in mano pubblica».
«Le università hanno un doppio ruolo, da un lato formano i professionisti sanitari che lavoreranno sul territorio, dall’altro erogano direttamente dei servizi attraverso il personale universitario – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna –. In questo senso, la presenza dell’Università di Torino nell’Osservatorio è una novità che accogliamo con grande entusiasmo e con questo accordo mettiamo a disposizione della sanità piemontese in un momento di difficoltà gli specializzandi della Scuola di Medicina. Si tratta di un’operazione complessa perché deve combinare una formazione adeguata degli specializzandi e un’erogazione di prestazioni di livello; ce la si può fare lavorando tutti insieme».
«La nascita dell’Osservatorio regionale è un’ottima notizia – ha commentato il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi – questo nuovo organismo avrà il compito di fornire informazioni di sistema sul complesso del fabbisogno di risorse umane, contribuendo a rendere più armonico il sistema del reclutamento e la programmazione pluriennale. In questo senso le Università potranno dare un prezioso contributo come centri di formazione dei futuri medici e dei professionisti in ambito sanitario.»
Al netto del turnover e delle stabilizzazioni, l’operazione prevede lo stanziamento di 175 milioni di Euro (25 milioni già nel 2023, e poi di 50 milioni all’anno per gli anni 2024, 2025 e 2026) per coperture finanziarie aggiuntive destinate alle Aziende sanitarie che la Regione è in grado di assicurare attraverso il piano per il Fondo per lo sviluppo e coesione già presentato al Governo. Queste risorse, finalizzate al potenziamento della sanità territoriale, permetteranno alle aziende sanitarie di liberare nei propri bilanci risorse da investire sul personale, finanziando in questo modo il Piano straordinario di assunzioni.
A questo si accompagna, inoltre, l’utilizzo progressivo delle risorse del DL 34. Le aziende sanitarie regionali, entro la fine dell’anno, dovranno poi presentare alla Regione un’analisi delle esternalizzazioni mirata a definire progetti di internalizzazione, che garantiscano un risparmio effettivo rispetto all’attuale affidamento all’esterno, pari almeno al 20 per cento della quota complessiva – attualmente circa 136 milioni all’anno – entro il dicembre del 2024. Si è poi stabilito l’utilizzo sino a esaurimento delle graduatorie concorsuali esistenti, l’analisi di fattibilità ed eventuale avvio di procedure di mobilità interna (aziendale), regionali e inter regionali e l’indizione di nuovi concorsi.
All’incontro in Regione ha preso parte anche il presidente della Scuola di Medicina UPO, il professor Gianluca Gaidano. Insieme a Università di Torino e Università del Piemonte Orientale, infatti, sono state concordate novità importanti per quanto riguarda i medici specializzandi, che consentirebbero di potenziare da subito i medici in servizio negli ospedali. È previsto che quelli iscritti oltre il secondo anno di specializzazione possano essere assunti a tempo determinato e con orario a tempo parziale, da parte degli enti ed aziende del Servizio Sanitario Regionale appartenenti alla rete formativa, fermo restando che il contratto non può avere durata superiore alla durata residua del corso di formazione specialistica ed è prorogabile fino al conseguimento del titolo di formazione specialistica. Gli specializzandi potranno anche partecipare ai concorsi pubblici per titoli ed esami a tempo indeterminato per la specializzazione frequentata e, se idonei, vengono inseriti in graduatoria separata. L’eventuale assunzione a tempo indeterminato è subordinata al conseguimento del titolo di specializzazione e all’esaurimento della pertinente graduatoria dei medesimi professionisti già specialisti alla data di scadenza del bando.
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Ultima modifica 17 Luglio 2023
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