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Si è svolto alla Pinacoteca di Varallo il Laboratorio di riconoscimento, schedatura e catalogazione delle opere d’arte

Condotto da Patrizia Zambrano e da Paola Angeleri, direttrice della Pinacoteca, il laboratorio ha permesso a 4 studentesse e uno studente del DISUM di entrare in diretto contatto con le opere d’arte e di verificare le conoscenze acquisite a lezione.

Di Stefano Boda

Data di pubblicazione

Laboratorio di riconoscimento, schedatura e catalogazione delle opere d’arte
Laboratorio di riconoscimento, schedatura e catalogazione delle opere d’arte

credits © Archivio UPO

Giovedì 6 e venerdì 7 giugno 2024 si è svolto presso la Pinacoteca di Varallo, Palazzo dei Musei, il "Laboratorio di riconoscimento, schedatura e catalogazione delle opere d’arte" tenuto dalla professoressa Patrizia Zambrano, docente di Storia dell'Arte moderna presso il Dipartimento di Studi umanistici, e dalla dottoressa Paola Angeleri, direttrice della Pinacoteca.

La parte pratica del "Laboratorio" ha permesso agli studenti di entrare in diretto contatto con le opere d’arte e di verificare così ‒ mettendosi alla prova sul campo ‒ le conoscenze acquisite a lezione, attraverso la redazione di una vera e propria scheda catalografica nel formato SigecWEB-ICCD del Ministero della Cultura. Tale forma di didattica innovativa è legata anche alla prestigiosa qualifica di "Ente schedatore ICCD-MIC" di cui il DISUM gode da alcuni anni, tra i pochissimi dipartimenti universitari in Italia (http://www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=7169).

Al Laboratorio hanno partecipato quattro studentesse (Khadija Bellil, Giulia Giacomello, Federica Panzarasa, Silvia Savino) e uno studente (Gabriele Vercelli) del terzo anno del corso di studio in Lettere, seguiti nel ruolo di tutores dalle dottoresse Elisabetta Accornero e Sara Andreoletti, entrambe laureate del DISUM e con esperienza di catalogazione presso la Pinacoteca di Varallo.

Soprattutto Seicento tra le opere scelte; le studentesse e lo studente hanno infatti lavorato su sei opere che appartengono quasi tutte all’ambito lombardo del XVII secolo. Si tratta di una bellissima Maddalena addormentata con putti di artista lombardo di metà secolo, già collezione Cesare Corti, analizzata anche con riprese a luce ultravioletta; di una piccola tela con la Madonna del Rimedio da porre in relazione con la grade pala attribuita al lombardo Melchiorre Gherardini della chiesa di San Giacomo di Varallo; di una misteriosa figura femminile che regge una coppa ‒ fino a oggi ritenuta una Salomè ‒, per la quale sono state proposte nuove identificazioni iconografiche; di un affascinante Paesaggio con figurette già nella collezione d’Adda-Salvaterra; così come le due incisioni, entrambe anticamente applicate su tela e che sono oggetto di una tesi di laurea in corso di svolgimento.

Oltre alle attività di studio, ricerca e catalogazione si sono tenuti approfondimenti mirati e un sopralluogo ai depositi della Pinacoteca con illustrazione della loro strutturazione e funzione e con speciale attenzione ai ritratti dei benefattori dell’Ospedale della Santissima Trinità, oggetto della tesi di laurea di Sara Andreoletti.

La visita alla Pinacoteca ha visto uno speciale focus sulla sezione che presenta le opere della collezione d’Adda-Salvaterra, le cui vicende sono state ricostruite dalla dottoressa Accornero, che al tema ha dedicato le sue due tesi di laurea, un saggio pubblicato su de Valle Sicida e una monografia in preparazione (con Patrizia Zambrano).

Il Laboratorio si inserisce nel quadro della convenzione di ricerca e didattica in atto con la Pinacoteca di Varallo, Palazzo dei Musei. Tale convenzione ha visto, negli ultimi anni, lo svolgersi di attività di ricerca e la messa a punto di una comune progettualità scientifica tra Pinacoteca di Varallo e DISUM, di cui l’istituzione varallese è un rilevante interlocutore territoriale.

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    Ultima modifica 18 Giugno 2024

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