Il latte umano: un “sistema biologico vivo” che aiuta lo sviluppo psico-fisico e la prevenzione di malattie degenerative

Il latte materno rappresenta il primo intervento di promozione di salute individuale e collettiva e di prevenzione delle malattie degenerative in età adulta, con anche importanti ricadute sugli aspetti ambientali ed economici sia per le famiglie sia per la spesa sanitaria. Sulla base di questa considerazione, Università del Piemonte Orientale, Provincia di Novara e Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato promuovono, il 13 ottobre 2023 dalle 17:30 presso il Salone dell’Arengo del Broletto, l’incontro pubblico “Il latte umano: un inno alla vita”, aperto a chiunque sia interessato a conoscere i benefici e l’importanza sociale della promozione dell’allattamento materno.

L’incontro servirà a promuovere un confronto sui temi della promozione dell’allattamento fra operatori sanitari nel campo materno infantile, medici, ostetriche e infermieri, antropologi, genitori, amministratori e politici e avrà come obiettivo comune quello di identificare le migliori strategie per implementare, non solo nel novarese e in Piemonte, questo intervento di salute pubblica così importante nella nostra società.

Il Comitato Scientifico dell’incontro è costituito dal professor Gianni Bona (Università del Piemonte Orientale), dalla professoressa Ivana Rabbone (UPO, Direttrice della Clinica Pediatrica del “Maggiore della Carità” di Novara), dal professor Enrico Bertino (Università di Torino) e dal professor Guido Moro (Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato, AIBLUD).

L’evento annovera fra i relatori la dottoressa Alice Monzani, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della salute UPO, che racconterà la molteplicità di vissuti e storie di allattamento attraverso  la proiezione di spezzoni di video tratti da “I granai della memoria” nella sotto sezione “L’allattamento: forme e pratiche di umanità”, parte di un progetto che la Pediatria condivide con il professor Davide Porporato del Dipartimento di Studi umanistici. Tra gli interventi vi sarà anche quello della dottoressa Martina Riina, antropologa e dottoranda presso UPO, che parlerà delle pratiche di allattamento  in contesti disagiati.

«È ormai noto – spiegano i promotori di questa iniziativa – che i cosiddetti “primi mille giorni di vita”, dal concepimento ai due anni di età, costituiscono una “finestra unica di opportunità” per la crescita, la salute e lo sviluppo neuroevolutivo di ogni bambino, con benefici sulla loro qualità di vita futura in adolescenza e in età adulta. Il periodo neonatale e i primi mesi divita sono al centro dei mille giorni: salvaguardare e tutelare la qualità della nutrizione e quindi in primo luogo l’allattamento materno durante questo periodo costituisce quindi un intervento prioritario di salute pubblica.»

«Dal punto di vista medico – spiega la professoressa Rabbone – la composizione del latte materno è dinamica, adatta ai bisogni di ogni singolo bambino, e le sue proprietà benefiche sono garantite dalla presenza non solo dei nutrienti necessari per un ottimale sviluppo psicofisico, ma anche di una costellazione di sostanze bioattive che rendono il latte materno un “sistema biologico vivo”, adatto alle esigenze specifiche del neonato e del lattante. Oltre ad avere effetti favorevoli sullarelazione madre bambino, sulla famiglia e sulla salute della mamma e del bambino anche a distanza neltempo, in termini economici la promozione dell’allattamento al seno costituisce un importante investimento, con grande risparmio delle risorse a breve e lungo termine.»

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