L'Osservatorio "Talents Venture", nato con l'obiettivo di analizzare costantemente lo stato dell'università italiana, ha presentato lo scorso 1° febbraio il suo ultimo studio: "STEM in Action". Condotto in collaborazione con Unindustria Lazio e la Camera di Commercio di Roma, lo studio affronta l'importante e attuale tema del gender gap all'interno dei percorsi formativi STEM (sia universitari che ITS) e nei relativi ambiti lavorativi, così da poterlo contrastare sempre più efficacemente. Con l'acronimo STEM si intendono i corsi di laurea (e gli ambiti lavorativi) che rientrano nelle aree delle scienze, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica.

Dallo studio è emerso che l'Università del Piemonte Orientale è tra le prime 10 università in classifica per la percentuale di donne (il 58%) sul totale delle persone iscritte ai corsi di ambito STEM.

Nonostante nel nostro sistema universitario le donne rappresentino il 57% degli iscritti, nei corsi di laurea STEM emerge un quadro sostanzialmente invertito. Fatto 100 il numero di iscritti ai corsi di laurea scientifici, il 63% sono uomini mentre solo il 37% sono ragazze. Il San Raffale di Milano è l’università con una maggiore rappresentanza delle donne tra gli iscritti STEM (78%): ciò è dovuto principalmente, così come da trend nazionale, alla cospicua presenza di ragazze nel filone delle Scienze Naturali e nello specifico nei corsi di Ricerca Biotecnologica in Medicina e Biotechnology And Medical Biology.