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L’infermiere di famiglia e comunità: voci dal territorio e narrazione mediatica
Data evento
13 Maggio 2021, 14:00 - 18:30
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Il 13 maggio 2021, in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, all’interno del progetto REACtion, l’Asl NO organizza un webinar sull’Infermiere di Famiglia e Comunità e sulle narrazioni mediatiche che ruotano intorno a questa figura professionale, in un confronto inedito tra Italia e Svizzera.
La figura dell’infermiere è una figura professionale in evoluzione: in particolare l’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) si pone come punto di riferimento per la salute e l’assistenza a domicilio di anziani e persone fragili, in una società in cui la transizione demografica è ormai un dato di fatto.
La pandemia ha evidenziato la necessità di infermieri capaci di occuparsi non solo dell’emergenza, ma anche della prevenzione e della promozione del benessere della comunità, con una presenza radicata nel territorio.
Sono attive diverse esperienze in Piemonte e in Svizzera, ciascuna con le sue carratteristiche e con l’opportunità di fare rete grazie al progetto di cooperazione transfrontaliera REACtion
L’evento web organizzato dalla ASL di Novara rappresenta l’occasione per un confronto e un dibattito pubblico non solo tra Italia e Svizzera, ma anche tra infermieri, giornalisti e cittadini.
La nuova posizione dell’infermiere, infatti, comporta anche un aumento dell’esposizione mediatica: durante la pandemia i giornali hanno raccontato storie di infermieri, talvolta con toni eroici, talvolta critici, e talvolta sono gli stessi infermieri a raccontarsi sui social.
Questo nuovo contesto informativo ha profonde implicazioni sulla percezione dei cittadini, sulla fiducia verso gli infermieri e sull’accoglienza del loro operato: per questo necessita di una riflessione deontologica sia per l’infermiere sia per il giornalista, sia in Italia sia in Svizzera.
La webconference - patrocinata dal Coordinamento degli Ordini Professioni Infermieristiche del Piemonte e da AIFeC, Associazione Infermieri di Famiglia e di Comunità - si aprirà alle 14.00, dopo i saluti istituzionali, con l’introduzione del progetto REACtion da parte del Project Manager, Alberto Dal Molin, ricercatore in Scienze Infermieristiche dell’Università del Piemonte Orientale
L’evento, accreditato per infermieri e giornalisti, proseguirà con due tavole rotonde moderate da Gianfranco Quaglia, giornalista e Presidente Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Nella prima tavola rotonda, la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità prenderà forma attraverso le testimonianze di alcuni Infermieri– attivi in Piemonte e in Svizzera– e le riflessioni degli Ordini Provinciali, per tracciare l’evoluzione di questa figura professionale tra presente e futuro. La prima sessione si concluderà con l’intervento di Barbara Mangiacavalli, presidentessa FNOPI.
Nella seconda tavola rotonda, Antonino Michienzi, giornalista freelance, collaboratore de Il Caffè Ticino e Paolo Del Bufalo, dell’ufficio stampa FNOPI, si confronteranno con Maddalena Galizio di Cittadinanzattiva e con i presidenti degli OPI provinciali, a proposito del panorama mediatico che ha caratterizzato questo anno di pandemia e sulle implicazioni deontologiche per i giornalisti e per gli infermieri.
«Il ruolo dei giornalisti è stato sottolineato più volte in questo periodo di pandemia. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha puntato il dito contro la cosiddetta infodemia, la sovrabbondanza di informazioni che talvolta ha confuso i cittadini, in altre circostanze li ha allarmati – dichiara Gianfranco Quaglia, Presidente Consiglio Disciplina Ordine dei Giornalisti del Piemonte . Non sempre le responsabilità sono da attribuire soltanto agli operatori dei media, ma da parte di tutti si è avvertita la necessità di un dialogo maggiore e più puntuale con il mondo della sanità, che passi anche attraverso momenti di formazione e arricchimento professionale per trovare le parole giuste, corrette ed essenziali».
«Il webinar dedicato all’Infermieristica di Famiglia e di Comunità patrocinato dal Coordinamento degli OPI (Ordini Professionali degli Infermieri) del Piemonte, vede questa figura professionale come centrale per l’offerta dell’assistenza sul territorio. I cittadini hanno bisogno di figure professionali di riferimento che favoriscano la proattività, l’educazione ai corretti stili di vita, l’aderenza terapeutica e il trattamento delle patologie croniche a domicilio, fuori dal contesto per acuti - dice Paola Sanvito, Presidente OPI Novara e VCO e Vicepresidente OPI Coordinamento Regionale - Sono questi gli ambiti dove la cura per i soggetti fragili affetti anche da cronicità deve trovare professionisti preparati che si occupino anche di salute, intesa non solo come trattamento rivolto alla cura della malattia. È questo l’approccio rivolto alla tutela e al mantenimento della salute insieme alla gestione della cronicità intesa come prevenzione di ricadute che richiedono ospedalizzazione nell’ottica dell’integrazione con i servizi socio-assistenziali. Per questo riteniamo importante il confronto con differenti esperienze territoriali, in quanto da questi momenti possono scaturire nuovi modelli integrati e innovativi a favore della territorialità».
«Il "nuovo infermiere" ha un ruolo proattivo per promuovere salute, educazione sanitaria e l’adozione di corretti stili di vita e di comportamenti adeguati per la persona sana, la famiglia e la comunità» afferma Laura Signorotti, Referente del Progetto REACtion per l’Asl NO «Attraverso il lavoro di rete, l’Infermiere di Famiglia e Comunità insieme agli altri professionisti coglie le risorse, le potenzialità del paziente, della famiglia, della comunità e dei servizi sanitari e sociali, pone al centro la persona con i suoi reali bisogni e mette in rete tutte le forze e le strategie necessarie per fornire una risposta il più possibile vicina alle reali necessità del paziente».
«Serve un'attenzione particolare per i mutamenti e le nuove esigenze della nostra società che invecchia» spiega Alberto Dal Molin, ricercatore e Referente del Progetto REACtion per UPO. «L'Università ha il compito di osservare con sguardo critico questi cambiamenti attraverso la formazione e la ricerca. Il Progetto REACtion, che vede l'Università del Piemonte Orientale impegnata come capofila, cercherà di implementare, grazie alla presenza dell'Infermiere di Famiglia e Comunità, interventi per rispondere alle nuove esigenze e bisogni degli anziani».
«Anche grazie all’attivazione di un percorso formativo specifico presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana, la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) in Canton Ticino assume da qualche anno un ruolo chiave nell’ambito delle cure primarie e domiciliari» dichiara Gabriele Balestra, direttore di ALVAD, ente capofila del progetto REACtion per la Svizzera «Con le sue competenze relative al mantenimento della continuità della cura, alle attività di prevenzione e di sostegno all’auto cura, e di concerto con gli altri operatori della salute, l’IFeC funge da punto di riferimento per l’utente e i suoi familiari, garantendo una presa in carico a 360° gradi attraverso una coordinazione ottimale tra tutte le risorse formali (professionali) e informali (volontariato, vicinato, famigliari) presenti all’interno della comunità di riferimento. In ALVAD, e a seguito dell’introduzione del concetto di ragionamento clinico, questa nuova figura specialistica ha permesso di valorizzare il ruolo dell’infermiere, incrementando ulteriormente la sua attrattività nel contesto territoriale».
DETTAGLI DELL’EVENTO:
L’Infermiere di famiglia e comunità: voci dal territorio e narrazione mediatica
Quando: 13 maggio 2021
A che ora: 14.00-18.30
Dove: webinar in diretta live su Facebook
Per ricevere i crediti formativi è necessario registrarsi sulla piattaforma Formazione Sanità Piemonte (infermieri) o sul sito dell’Ordine dei Giornalisti.
Maggiori informazioni: https://bit.ly/3v3uxQv
Il progetto REACtion – Reti di Assistenza Comunitaria per la fragilità, si propone di implementare soluzioni che favoriscano la permanenza dell’anziano al proprio domicilio e una maggiore accessibilità e qualità dell’assistenza socio-sanitaria a livello territoriale. I destinatari sono gli anziani over 65 anni, i caregiver e gli Infermieri di Famiglia e Comunità (IFeC) operanti nei Comuni della Casa della Salute di Santhià, dei Distretti sud e urbano di Novara, per il versante italiano, e dei Distretti di Locarno e della Vallemaggia per il versante svizzero.
REACtion è un progetto di cooperazione transfrontaliera che si sviluppa in partenariato, finanziato dal Programma di Cooperazione Interreg Italia-Svizzera 2014-2020. I partner sono, per il versante italiano, l’Università del Piemonte Orientale, la ASL di Vercelli, la ASL di Novara, l’Università degli Studi di Torino e, per il versante svizzero, l’Associazione Locarnese e Valmaggese di Assistenza e cura a Domicilio (ALVAD). Per informazioni: reaction.project@uniupo.it
CONTATTI:
Ufficio stampa ASL Novara, Elena Vallana - email: elena.vallana@asl.novara.it
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Ultima modifica 24 Agosto 2022